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Catchment area

Secondo standard internazionali consolidati, la catchment area di un aeroporto si calcola comprendendo tutti i punti del territorio dai quali è possibile raggiungere lo scalo entro una determinata soglia temporale attraverso qualunque modalità di trasporto presente. La catchment area del sistema aeroportuale milanese comprende principalmente, in termini di intensità attrattiva, nell’ordine: la città metropolitana di Milano, il territorio della Regione Lombardia e il Nord Ovest italiano. Si estende inoltre – seppur con una minore capacità di intercettazione della domanda – anche nelle regioni del Nord-Est, in Emilia-Romagna e in Toscana. All’interno del sistema aeroportuale di Milano, Malpensa è uno dei due scali italiani (l’altro è Roma Fiumicino) con un rilevante network di destinazioni di lungo raggio.

Quindi i passeggeri del Nord Italia che intendono viaggiare verso mete intercontinentali hanno due scelte: viaggiare da Malpensa oppure partire dall’aeroporto regionale loro più vicino e fare scalo in qualche hub europeo. Secondo quanto previsto dal Piano nazionale degli aeroporti, anche l’aeroporto di Venezia è classificato come strategico, ma allo stato attuale il suo network di destinazioni a lungo raggio non è paragonabile a quello di Malpensa. Per il breve e medio periodo è quindi possibile affermare che tutto il Nord Italia è “potenziale catchment area” degli aeroporti di Milano e, in particolare, di Malpensa per quanto concerne le destinazioni a lungo raggio.

La capacità di indirizzare la domanda verso Malpensa anziché verso i voli in coincidenza su altri hub europei si gioca sul terreno dell’accessibilità a Malpensa stessa, ambito in cui un sistema viario rapido, integrato ed efficace può fare la differenza.

Catchment area dell’aeroporto di Malpensa

CATCHMENT AREA DELL’AEROPORTO DI MALPENSA

Fonte: Elaborazioni SEA su dati indagini CLAS 2016 e Istat

Catchment area dell’aeroporto di Linate

CATCHMENT AREA DELL’AEROPORTO DI LINATE

Fonte: Elaborazioni SEA su dati indagini CLAS 2016 e Istat

Caratteristiche socio-economiche della catchment area del sistema aeroportuale milanese

 Catchment area% su totale Italia
Superficie (km2) 135.057 44,8
Popolazione 27.591.204 45,5
PIL 2012 (mio €) 910.053 58,1
N° imprese 2015 2.652.848 56,6
N° addetti 2015 10.050.207 61,7
Esportazioni 2016 (mio €) 333.200 79,8

Fonte: Elaborazioni SEA su dati Istat

Il baricentro territoriale della catchment area degli aeroporti di Milano è rappresentato dalla Lombardia, che si colloca tra le aree più competitive in Europa.

La Lombardia11 è la principale regione italiana sia dal punto di vista demografico che da quello economico. La sua popolazione, pari a 9,9 milioni di abitanti nel 2011, rappresenta il 16,4% di quella italiana e il suo PIL, superiore ai 337 miliardi di Euro nello stesso anno, rappresenta oltre il 20% del PIL nazionale.

È anche la principale regione industriale italiana: nel 2013 il suo valore aggiunto industriale è stato pari al 26,7% di quello nazionale, mentre in termini di occupazione la Lombardia assorbe il 23,8% degli occupati dell’intera industria nazionale. Ma gioca un ruolo di primo piano anche nell’agricoltura, presentando il secondo valore aggiunto agricolo, pari al 10,4% di quello italiano.

Dal punto di vista delle dimensioni economiche la Lombardia è la seconda regione europea NUTS2 per generazione di PIL, posizionandosi dopo l’Île de France, ma davanti a Regioni come l’Inner London, l’Alta Baviera, Düsseldorf, o la regione di Stoccarda.

L’export di manufatti della Lombardia è all’incirca un terzo di quello dell’Italia e degli altri principali Paesi europei (escludendo la Germania) e analogo o lievemente inferiore a quello di nazioni come Polonia, Repubblica Ceca e Austria. In una ipotetica graduatoria dei principali Paesi esportatori europei la Lombardia, se fosse una nazione a sé stante, si collocherebbe all’11° posto.

Competitività aeroporto-territorio

L’interazione aeroporto-territorio si esprime in una dinamica biunivoca: se l’aeroporto è in grado di influenzare la competitività e lo sviluppo economico del territorio che beneficia della sua presenza, è vero anche che le caratteristiche del tessuto socio-economico in cui l’aeroporto opera hanno una rilevante incidenza sull’andamento dell’attività aeroportuale.

La tipologia e l’entità degli effetti che i nostri aeroporti determinano sui parametri socio-economici del territorio riferibile alla catchment area (intesa nelle sue varie articolazioni citate nel precedente paragrafo) vengono descritte nella sezione dedicata agli impatti socio-economici di questo documento.

Parlando invece dei fattori di contesto che generano effetti sull’entità e sulle caratteristiche del business aeroportuale, risultano particolarmente rilevanti: la crescita economica (che impatta soprattutto sul traffico aereo outgoing) e l’attrattività - specialmente turistica - del territorio (che influisce invece sul traffico incoming).

Andamento economico di Milano e della Lombardia12

Nel corso dell’ultimo quadriennio Milano è cresciuta del 6,2% - ovvero quasi due volte il ritmo dell’Italia (+3,6%) - trainata dai servizi (+7,6%, con un peso sul valore aggiunto del territorio pari all’82%) e con un sostenuto recupero dell’industria nel biennio 2016-2017 (rispettivamente +4,0% e +3,4%).

Grazie a questa performance, il PIL di Milano risulta oggi al di sopra del livello pre-crisi del 3,2%, contro un differenziale ancora negativo per Lombardia (-1,1%) e dell’Italia (-4,4%).

I dati 2017 della produzione manifatturiera confermano il recupero in atto per le piccole imprese lombarde (+3,4% nel complesso d’anno) che crescono al pari delle grandi (+3,3%), con le medie che fanno addirittura meglio (+4,2%). Per le piccole rimane ampio il gap con il periodo prima della crisi (-11,9%), mentre le medie sono quasi in pareggio (-1,1%) e le grandi viaggiano ampiamente al di sopra (+8,2%).

Il 2017 è stato un anno di espansione per il PIL sia della Lombardia (+1,8%) che di Milano (+1,9%), a fronte del +1,5 dell’Italia. Nel quadriennio il PIL lombardo ha fatto segnare un +5,1%.

In termini di produzione manifatturiera, in Lombardia la crescita nel 2017 è stata del 3,7%, performance pari a quasi tre volte quella del 2016 (+1,3%), in linea con il Baden-Württemberg (+3,6%), superiore alla media italiana (+3,1%), ma ancora inferiore alla Catalogna, che ha proseguito la sua risalita in maniera ancora più spedita (+4,2%). Il gap rispetto al picco pre-crisi si è ridotto quindi al -3,2% in Lombardia, mentre è rimasto ancora estremamente ampio in Italia (-18,2%) e in Catalogna (-13,2%). Il Baden-Württemberg è invece sopra il 2008 di 7 punti.

Nel 2017 è cresciuta la produzione di tutti i settori manifatturieri lombardi (ad eccezione del tessile), con siderurgia (+5,9%), pelli-calzature (+5,8%), meccanica (+4,7%), gomma-plastica (+4,4%), chimica-farmaceutica (+4,2%) e minerali non metalliferi (+4,2%) che hanno viaggiato sopra la media. Sono cresciute tutte le province, in particolare quelle di Milano e Lodi - che hanno raddoppiato la loro performance rispetto al 2016 – e quella di Monza che l’ha quasi triplicata.

Attrattività territoriale di Milano13

In base ai dati dell’Osservatorio Milano, che misura l’attrattività e la competitività di Milano - intese come la capacità della città di inserirsi sulla scena mondiale, proiettando un’immagine positiva di sé e attraendo persone, conoscenze organizzate e capitali - Milano emerge come un’area metropolitana con una struttura economica robusta e altamente diversificata (dall’industria al commercio, ai servizi, alla finanza), che mostra i principali primati in ambiti connessi con le attività economiche e che gode di una elevata reputazione su scala internazionale.

L’analisi è stata condotta in chiave comparata con i centri urbani delle altre quattro regioni europee a maggiore vocazione economico produttiva, ossia: Barcellona, Lione, Monaco e Stoccarda.

Milano è in terza posizione nel panel (0,96 lo score sintetico della dimensione) relativamente alla capacità di attrarre turisti: Monaco (1,32) e Barcellona (1,29) si contendono la testa della graduatoria, con un numero più che doppio di arrivi turistici, rispetto alla nostra area metropolitana, per quanto riguarda Monaco e con un tasso di occupazione delle camere d’albergo molto elevato nel caso di Barcellona.

Milano si pone sotto la media del panel in termini di spesa dei turisti internazionali (0,90), caratterizzandosi per una quota ridotta di spesa dei turisti - sia in totale sia in media per turista – e spiccando invece per scontrino medio. È terza (1,01) anche per quantità di luoghi di intrattenimento ove svolgere alcune attività tipiche del tempo libero, dove primeggia Barcellona (1,44) seguita da Lione (1,17), e risulta invece prima (2,03) per il livello di spesa effettuata dai turisti per servizi di tempo libero. Milano (1,59) sopravanza nettamente tutte le altre città nello shopping, cioè per la presenza di attività commerciali al dettaglio che si rivolgono sia alla clientela locale ma, soprattutto, a quella che vede nella grande città il luogo dove la varietà dell’offerta permette di compiere le scelte migliori.

Valutazione confermata dalla posizione di Milano nella classifica delle città europee più attrattive per i 250 top retailer mondiali. Un forte elemento di attrattività internazionale, ma anche di reputazione, sono i grandi eventi sportivi internazionali ospitati, che giocano un ruolo importante perché richiamano l’attenzione di un pubblico molto vasto e sono seguiti dai media di tutto il mondo.

Milano (1,54) si posiziona al secondo posto, dopo Barcellona (1,82) che è la città che ha saputo trarre il maggior beneficio dal grande sport. Molto distanziate e sotto la media sono invece Lione (0,69), Monaco (0,68) e Stoccarda (0,27). Nel triennio 2014/2016 Milano risulta prima per l’attrazione di eventi di scala mondiale precedendo Barcellona. Un focus specifico è dedicato alle fiere e congressi internazionali che sono al contempo piattaforme di attrattività globale e volano di sviluppo commerciale e innovativo.

Qui il confronto è sviluppato tra i top player europei del settore, differenti rispetto ai perimetri territoriali standard di questa analisi. Milano (1,11) è seconda in Europa solo a Francoforte (1,15) relativamente alle fiere. Seguono Parigi (1,01) e più a distanza Barcellona (0,73).

Milano si colloca invece dopo le altre città del benchmark nei congressi internazionali (0,74, rispetto a 1,11 di Parigi, 1,10 di Barcellona, 1,05 di Londra).

Il forte inserimento della città di Milano nella rete globale (1,34 lo score sintetico) rispetto a Monaco (1,09) è confermato dalla posizione di spicco nelle classifiche internazionali tra città e dal numero di rappresentanze diplomatiche.

Attrattività territoriale di Milano - benchmark con alcune città europee

ATTRATTIVITÀ TERRITORIALE DI MILANO - BENCHMARK CON ALCUNE CITTÀ EUROPEE

Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Milano 2017

In un contesto internazionale sempre più interconnesso, la possibilità di essere collegati direttamente con le principali città del mondo è un elemento indispensabile.

Per questo, disporre di servizi di trasporto aereo efficaci è un fattore indispensabile per il successo: Milano (1,43 lo score sintetico di dimensione) si colloca al secondo posto, dopo Monaco (1,57), supera di poco Barcellona (1,11) e stacca nettamente Stoccarda (0,38) e Lione (0,50).

Il punto di maggior forza di Milano è il suo tessuto imprenditoriale che l’ha resa sede d’imprese che operano nella rete globale (1,73 rispetto a 1,32 di Monaco), distanziando nettamente le altre città. Risalta la sua posizione di preminenza come sede d’imprese con oltre un miliardo di Euro di fatturato (90 imprese) distanziando Monaco (50), Barcellona (37) e Stoccarda (20).

Un punto fondamentale è la capacità di attrarre imprese e capitali, in termini di insediamenti sul territorio di multinazionali estere. Milano (1,38) è ben posizionata sopra la media dei benchmark, in linea con Monaco (1,34) e a breve distanza da Barcellona (1,46) prima in classifica.

Rispetto al ruolo delle altre città nei confronti dei rispettivi Paesi, elemento distintivo di Milano è che rappresenta il gateway privilegiato degli investimenti esteri diretti in Italia, con una concentrazione del 38,0% di tutti i nuovi progetti esteri greenfield.

 

11 Fonte: Confindustria Lombardia; #Lombardia 2030
12 Fonte: Assolombarda, Booklet Economia n° 25 marzo 2018
13 Fonte: Osservatorio Milano 2017